martedì 31 gennaio 2017

VIETATO LEGGERE ALL'INFERNO di Roberto Gerilli

Speechless è una realtà editoriale no profit che ha esordito nel 2012 con una rivista letteraria omonima. La responsabile Alessandra Zengo mi ha contattata per propormi questo nuovo romanzo, con il quale sono tornati attivi dopo un anno di pausa. Mi ha presentato "Vietato leggere all'inferno" di Roberto Gerilli come "un thriller pulp a sfondo distopico che, tra una sparatoria e l'altra, parla anche di libri, editoria e scrittura". Come potevo non essere invogliata a  leggerlo? Mi aveva già convinta a "distopico".
Visto che lungo tutto il romanzo il protagonista si rivolge spesso al lettore, mi è sembrato carino che anche la sinossi fosse fatta in questo modo. Quindi lascio la parola ad Amleto per le presentazioni. e che vi spiegherà di cosa parla questo libro.

Mi chiamo Amleto Orciani e sono un libromane. Ho trentacinque anni e mi faccio dall'età di dodici, quando la lettura era ancora legale. Ho iniziato per scherzo con  L'isola  del tesoro e non ho più smesso. Leggere è la prima cosa a cui penso quando mi sveglio e l'ultima prima di andare a dormire. Sono talmente assuefatto da conoscere il significato di parole come paradosso, pennivendolo e opulenza. Insomma, uno sniffa-inchiostro senza speranza.
Vivo vicino ad Ancona, lavoro come inserviente in un discount di bricolage e arrotondo spacciando romanzi alla gente della zona. La mia vita non è un granché, ma mi ci trovo. Il problema è che vorrei avere più soldi, per questo accetto di aiutare Eleonora. La ragazza è brava, ma così folle da voler cambiare il mondo dell'editoria da sola. Per seguirla mi tocca coinvolgere amici discutibili e incontrare gente che preferirebbe vedermi morto (il Bibliotecario ti dice niente?). Meno male che ho dalla mia Caterina, una camgirl con un secondo lavoro ancora meno presentabile del primo, però non sono sicuro mi possa salvare il culo, stavolta. Se ne esco vivo, giuro che smetto di leggere. Forse.
Vietato leggere all'inferno racconta la mia storia. Non insegna qualcosa che vale la pena di conoscere, non ci sono buoni sentimenti o altre cazzate ma per sballarsi con gli amici è perfetto. Prova, e fammi sapere se funziona

Lo stile di Roberto Gerilli è semplice, diretto e pulito: niente emozioni e poche descrizioni, tanti fatti e dialoghi, più che altro botta e risposta. Inoltre tutto viene narrato in prima persona, dal punto di vista del protagonista Amleto, che molto spesso si rivolge direttamente al lettore, con il quale instaura un vero e proprio rapporto di confidenza. Tutto questo porta a una lettura agile e decisamente scorrevole.
I libri hanno un ruolo importante in questa storia. Vengono introdotti nella narrazione, spezzoni di alcune delle più grandi opere letterarie di sempre, conosciute da tutti a livello mondiale. Ci si ritrova, tra le altre, a leggere stralci e frasi incisive di alcune opere teatrali di Shakespeare, del Don Chisciotte di Miguel de Cervantes Saavedra, di Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll, de La storia infinita di Michael Ende e di Pinocchio di Collodi; ma si trova anche qualche accenno a film molto famosi. Le citazioni in questo romanzo sono molte, ma mai fastidiose, sono inserite al posto giusto nel momento giusto e risultano funzionali allo svolgimento della storia.

È un libro che parla di libri, con protagonisti che scrivono un libro, in un mondo in cui è illegale leggere. Infatti, a causa della legge Montag la lettura è severamente vietata e trattata alla pari di qualsiasi sostanza stupefacente. I tossicodipendenti in questo caso vengono chiamati libromani, o in modo dispregiativo sniffa-inchiostro. Il mondo creato da Gerilli segue le stesse dinamiche che conosciamo riguardo lo spaccio di droga, ma con i libri; quindi gli spacciatori vendono paragrafi o libri interi agli angoli delle strade, i tossici devono nascondersi vivendo una vita di emarginazione e i veri trafficanti che gestiscono questo mercato sono gli Editori (persone pericolose e prive di scrupoli), ci sono anche centri di recupero, gruppi di sostegno anonimi e quant'altro. Nemmeno le trasposizioni cinematografiche di romanzi sono accettate e gli unici libri ammessi sono quelli religiosi.
Non è un distopico ambientato in un futuro post-apocalittico, con la tecnologia a farla da padrone o con elementi poco affini alla nostra realtà quotidiana. No. Il mondo descritto dall'autore è estremamente simile a quello che conosciamo oggi, le cose non sono diverse, tranne che per il fatto che non è più consentito leggere libri, nemmeno a scuola, e che la cultura dell'intera popolazione passa solo attraverso i programmi della televisione.
Da romanzo distopico all'inizio, vira decisamente verso un genere più thriller, poliziesco, d'azione e ci ritroviamo tra inseguimenti, sparatorie, fughe rocambolesche e killer spietati e sanguinari.
Con continui colpi di scena, alcuni prevedibili e altri invece no e altri ancora a cui non si vuole credere. Ad esempio, senza fare spoiler, la morte di un certo personaggio me l'aspettavo, ma quando è accaduta non ci volevo credere perché mi dispiaceva troppo.

Nei primi capitoli il protagonista Amleto appare un po' volgare nel parlato. Mi da fastidio sentire (e leggere) un linguaggio scurrile, soprattutto quando sembra messo lì senza motivo e del tutto gratuitamente. Fortunatamente, andando avanti, il linguaggio viene moderato e quelle poche volte che compaiono di nuovo delle volgarità sono giustificate dalla situazione ricca di tensione e colpi di scena.
All'inizio il personaggio di Amleto mi è sembrato anche un po' sessista, perché le uniche caratteristiche con cui indicava le due comprimarie erano solo fisiche, cioè descrizioni solo di tette e fondo schiena. Poi mi ha decisamente fatto cambiare idea, perché le due protagoniste, Eleonora e Caterina, si rivelano veramente in gamba, astute, intelligenti, in grado di badare a loro stesse ed eccellenti nell'uso delle armi (non proprio gli stereotipi della femminilità). Questo mi è piaciuto molto, anche perché è il personaggio maschile che invece appare come un inetto nelle situazioni di pericolo e viene salvato sempre dalle due ragazze. Non sono certo da biasimare le reazioni di Amleto in queste particolari situazioni, perché probabilmente è come reagiremmo tutti non essendo abituati a sparatorie, inseguimenti e tentati omicidi.

Un bel romanzo pop, che scorre tra le mani con agilità e con un ottimo ritmo incalzante. Una storia originale che, in un certo modo, denuncia un po' il mondo dell'editoria e soprattutto la società odierna, più incline a guardare la televisione e lasciarsi inebetire da certi programmi, piuttosto che leggere un libro (dato le statistiche sempre più basse sui lettori italiani).
Fa anche riflettere sull'importanza della letteratura (quella buona) per poter crescere ed essere persone migliori, e sul piacere di lasciarsi trasportare durante la lettura di un buon libro.

martedì 24 gennaio 2017

GLOBALIA di Jean-Christophe Rufin

A prima vista, di questo libro mi era piaciuto tutto: la copertina suggestiva, il titolo, la rilegatura stretta e perfetta, la trama e anche la Casa Editrice.
Era partito anche bene, mi appassionava e scorreva velocissimo, ma poi è successo qualcosa e le mie alte aspettative si sono un po' infrante su un mattone da 440 pagine.
Avviso che in questa recensione ci saranno probabilmente degli spoiler, perché ho bisogno di parlare liberamente di questa storia per far capire le mie perplessità.

In un futuro prossimo, così prossimo da apparirci verosimile in maniera preoccupante, il pianeta è un unico grande stato in cui vige la democrazia perfetta: Globalia.
A Globalia non c'è più povertà, non ci sono guerre, c'è totale libertà di opinione, la medicina ha fatto progressi tali che la vita umana sfida i secoli, la tecnologia è talmente progredita che non c'è nemmeno più il brutto tempo! È come se Globalia si fosse isolata dai problemi che affliggono il mondo ordinario. E l'isolamento è concreto, oltre che metaforico, perché i suoi territori sono protetti da gigantesche cupole di vetro che la separano da tutto il resto. Il resto sono le non-zone, i territori che Globalia non ha ritenuto opportuno inglobare a che, lasciate a se stessi e precipitati nel degrado, sono abitati da un'umanità regredita alla barbarie, un'umanità violenta, diffidente, brutale.
A tenere le fila di un sistema che apparentemente tutela l'individuo, ma che in realtà lo controlla in maniera ossessiva, è un ristretto pool di magnati ultracentenari guidati da Ron Altman, da cui dipendono tutte le fonti di energia. A sfidare quella finta perfezione penseranno Bajkal e Kate, due dei rarissimi giovani rimasti in quel mondo popolato da vegliardi, con un avventuroso tentativo di evasione che li porterà a confrontarsi direttamente con Ron Altman in una rocambolesca successione di colpi di scena.

Tenete ben a mente queste ultime parole: "...rocambolesca successione di colpi di scena" perché ci torneremo più avanti nella recensione. Ok? Bene.
Senza dubbio stiamo parlando di un distopico. In un futuro non meglio specificato, ma molto simile ai giorni nostri in modo da coinvolgere e inquietare di più il lettore, il mondo è diviso in due zone: quella sicura e protetta da una cupola di vetro, sotto la quale tutto è controllato nei minimi dettagli perfino il clima, cioè Globalia; e tutto il resto dei territori che non stanno sotto la cupola e che vengono chiamate non-zone.
Lo scopo di tutti i globaliani è essere felice e realizzati per il maggior tempo possibile. Lo Stato si concentra a soddisfare le esigenze solo degli anziani, che qui vengono definiti "persone di grande avvenire", che sono la maggior parte della popolazione. Persone spesso ultra centenarie, ritoccate chirurgicamente dalla testa ai piedi e i più ricchi hanno anche diversi cloni, da cui prendere eventuali organi da sostituire.
Lo scopo finale di Globalia è cercare di arrivare alla mortalità zero, ma anche alla nascita zero. Le nascite sono controllate e strettamente circoscritte a pochissimi casi necessari.
Di giovani ce ne sono pochissimi e quei pochi non vengono nemmeno considerati, costretti a crescere in collegio, denigrati ed emarginati dalla società.
Tutta questa società è tenuta in piedi anche dalla paura. Perché si sa che con la paura si governa e si manipolano meglio le persone (fior fiore di dittature credevano in questo). Un popolo che non ha paura non ha motivo di sottostare a regole e ordini che arrivano dalle alte sfere del potere.
La creazione di un nemico comune, da odiare e temere, da parte di chi governa fa si che ci siano, nella società globaliana, i più coraggiosi che si adoperano per proteggere e contrastare il pericolo e i più deboli si sentano protetti e al sicuro.
Una situazione al limite dell'assurdo ed estremamente inquietante per il lettore ma che, come detto prima, non si discosta così tanto dalla realtà odierna, se ci riflettiamo bene si possono trovare molte analogie.
Una macchina ben oliata che sembra procedere ben spedita senza intoppi, ma non è così ed è proprio qui che entrano in scena i nostri protagonisti. Tutti e tre giovani, emarginati e con nulla da perdere a quanto pare, che metteranno  in discussione l'intero sistema e la propaganda alla quale sono stati sottoposti fin dalla nascita. È il loro pensare diversamente dalla massa, completamente fuori dagli schemi, agire diversamente e non conformarsi a ciò che vuole Globalia, che li porterà ad essere isolati ed esclusi e quindi a dare il via a tutta la storia.

Fino a qui prometteva bene, vero? In più era estremamente veloce da leggere. Io sono una lettrice molto lenta, perché mi piace "assaporare" i libri, ma questo mi aveva talmente coinvolta che non riuscivo a chiuderlo e metterlo giù e in due giorni ero arrivata quasi a pagina 200. Poi il crollo.
Vi ricordate le parole alla fine della sinossi? "...rocambolesca successione di colpi di scena". Ecco. No. In questo romanzo non succede niente di niente, o almeno niente di emozionante. Non ci sono colpi di scena, niente momenti eclatanti, di suspence o carichi di tensione. Quando sembra che stia per succedere qualcosa...niente, non succede niente.
Per questo dopo un po' la lettura è diventata pesante, lenta e poco stimolante. A pagina 390 (su 440) ancora mi stavo chiedendo se sarebbe mai successo qualcosa di interessante.
Il fatto che il protagonista, Bajkal, venga preso, sbattuto nella non-zona e fatto passare per un terrorista che punta a distruggere la società globaliana, sembra fatto solo per gioco e divertimento da parte dei potenti. E alla fine, quando spiegano che tutto è stato orchestrato per incastrare solo uno dei potenti che governano Globalia, non convince. Questo piano machiavellico messo in piedi dal signor Ron Altman, studiato e progettato per quasi vent'anni, sembra troppo complicato, arzigogolato, per il fine che ha, e pieno di buchi e falle che avrebbero potuto ritorcesi contro da un momento all'altro.
Bajkal viene catapultato in un mondo che non conosce, senza sapere cosa fare e tutto ciò che gli accade sembra semplicemente succedergli per caso.
L'inutilità del personaggio da Kate, fidanzata di Bajkal, è imbarazzante. All'inizio sembra anche convinta e decisa a fare veramente qualcosa, ma poi quando le cose si animano un po' ed è il momento di agire, se ne resta in disparte in un bosco ad aspettare che il ragazzo la vada a prendere.
Il comprimario Puig è quello più sfruttato di tutti, soprattutto da Ron Altman che gli fa perdere il posto di lavoro e qualsiasi altra cosa, e alla fine di tutto viene anche gabbato di brutto. Usato e bistrattato, sembra una pedina centrale di tutto il piano di Altman, ma in realtà è la parte più debole, traballante e poco influente su tutta la storia.

Nel punto in cui viene descritto che fanno le nuggets di iguane e il milkshake di formiche rosse schiacciate, per ricordare il vecchio ristorante McDonald's, volevo alzare le mani, arrendermi e mollare tutto. Poi ho resistito e continuato la lettura, sperando che succedesse qualcosa che mi riappassionasse alla storia. Purtroppo non è stato così.
Ci sono molte lacune, secondo me. Ad esempio, non viene mai spiegato come il mondo che conosciamo si sia trasformato in Globalia. Sembra che dei grandi e potenti personaggi, che governano veramente questa società distopica (i politici qui non contano nulla) e posseggono tutto: dall'energia al commercio, dalle banche al mercato alimentare, dalle armi alla tecnologia (una trentina di persone), si siano svegliati una mattina e abbiano deciso: "Oggi copriamo un po' di territori con una cupola e cominciamo a controllarli noi. A quelli che non va bene, li spediamo nei territori non protetti e li bombardiamo."
Senza una spiegazione, una motivazione credibile, sembra tutto campato in aria. Tutta la storia ha fondamenta deboli, instabili, e per questo traballa.
In questo libro c'è anche l'epilogo più inutile e vuoto che io abbia mai trovato. Assolutamente trascurabile e che non apporta nulla di sostanzioso alla storia. Per questo il finale è poco emozionante e piatto come tutto il romanzo.

Mi dispiace perché avevo grandi aspettative e all'inizio prometteva benissimo. Si notavano i rimandi a "1984", a cui Jean-Christophe Rufin si è oggettivamente ispirato, ma ha mancato completamente il bersaglio e non è riuscito minimamente ad avvicinarsi al capolavoro di Orwell.
La scrittura è semplice, molto scorrevole, ma accurata. Purtroppo tutta la storia non mi ha convinta fino in fondo e mi ha lasciato un po' di amaro in bocca, un po' di delusione. Insomma, con 440 pagine a disposizione poteva creare una storia più stimolante e piena di colpi di scena, più sostanziosa e succulenta, da leggere tutta d'un fiato.
Comunque è stata una lettura abbastanza piacevole, per la maggior parte del tempo, a tratti un po' noiosa. Se sviluppato meglio sarebbe potuto diventare un prodotto molto buono.

venerdì 20 gennaio 2017

Indie BBB Cafè | CASASIRIO EDITORE: il catalogo

Con l'anno nuovo il Book Bloggers Blabbering è tornato all'opera e ha creato l'Indie BBB Cafè. Una sorta di Cafè Letterario in cui cercheremo di dare spazio e più visibilità all'editoria indipendente italiana. Ogni mese sarà dedicato a una Casa Editrice indipendente, scelta da noi, e ve la faremo conoscere attraverso un'intervista all'editore, eventuali interviste agli scrittori e tante recensioni a diversi libri del loro catalogo. In modo da potervi dare una panoramica il più completa possibile.

Il mese di gennaio sarà dedicato a CasaSirio Editore: una piccola Casa Editrice pop molto giovane, è nata nell'aprile 2014, che pubblica narrativa di qualità, curata in ogni minimo dettaglio, attuale , fruibile e appassionante.
Per il momento io non ho ancora preso in mano nessuna delle loro pubblicazioni, ma ne ho sentito parlare benissimo da altre blogger.
Per tutti quelli che come me ancora non hanno letto nulla di questa Casa Editrice, ma che vorrebbero saperne di più e capire se può fare al caso loro, ho deciso di presentarvi alcuni libri del loro catalogo, quelli che più mi incuriosiscono e che vorrei leggere (accompagnati dai link alle recensioni delle altre blogger del #BBB, in modo che possiate avere anche il parere di chi ha già letto quell'opera).

Raffles - The Amateur Cracksman di E.W. Hornung

Voi lo sapevate che Arthur Conan Doyle aveva un cognato?
Io non lo sapevo, devo essere sincera e ammettere la mia ignoranza. Ma quelli di CasaSirio per fortuna lo sapevano e hanno fatto conoscere questo autore anche al pubblico italiano.
Ernest William Hornung, vissuto in Inghilterra a cavallo tra il 1800 e il 1900, è conosciuto principalmente per aver creato A.J. Raffles il ladro gentiluomo.

In questa prima opera siamo a Londra, alla fine dell'Ottocento, e Bunny Manders fa irruzione nelle stanze di A.J. Raffles: è rovinato e spera che il suo amico possa aiutarlo.
Quella notte, i due svaligiano una gioielleria, si rassettano gli abiti eleganti e tornano all'alloggio di Raffles in tempo per un bicchiere di whisky e soda.
Il novellino Bunny soccombe al fascino di Raffles, ladro gentiluomo che scassina un lucchetto con la stessa finezza con cui gioca a cricket, e tra i due nasce un sodalizio inossidabile.

Se volete qualche dettaglio in più, passate da Simona di Letture Sconclusionate e potrete leggere le prime pagine di questo libro, che lei consiglia caldamente.
E Qui trovate anche la recensione di questo libricino, sempre della lettrice sconclusionata.

La storia di questo affascinante ladro gentiluomo mi incuriosisce molto, sembra una lettura divertente e piacevole.
Per chi è già stato catturato dal primo libro che racconta le vicende di Raffles vi ricordo che CasaSirio ha pubblicato anche il secondo. Su a clacca piace leggere potete trovare un'ottima panoramica dei due personaggi creati da Hornung.

In queste nuove avventure scopriamo che Raffles è vivo e lo scopre anche Bunny, poco dopo essere uscito di prigione.
Il tempo passato dietro le sbarre lo ha reso scaltro e audace, e quando rivede il suo maestro, la nostalgia delle vecchie scorrerie torna a farsi sentire.
Così tra una spiaggia campana infestata dalla camorra e una Londra blindata come non mai, la coppia di ladri torna a seminare panico e saggezza nel paese benedetto dalla Regina.

Lo stesso Conan Doyle li definiva dei racconti raffinati, ma ammetteva di trovarli anche "pericolosi", perché il criminale non dovrebbe mai essere l'eroe.

Antipodi di Raffaele Napoli

Raffaele Napoli, classe 1975, è laureato in Scienze della Comunicazione e specializzato in Sceneggiatura di Fiction. Ha scritto cortometraggi, videoclip e webserie, in più è un vero appassionato di serie TV, non se ne perde una.

Puoi esistere in un mondo che sostiene il contrario?
Marco si risveglia nudo in un parco di Cadice. Non ha idea di come abbia fatto a finire lì, non ricorda nulla del giorno precedente e sembra che l'intero mondo si sia dimenticato della sua esistenza. Nessuno più lo riconosce: non sua moglie, non sua madre, nemmeno sua figlia ha idea di chi sia.
Quanto sei disposto a rischiare per essere felice?
Luca lavora in un haed discount, odia la sua vita e la donna che ama è sposata con un altro. L'unica cosa che lo fa andare avanti è una promessa fattagli da uno sciamano ora emigrato in Nuova Zelanda, una promessa sulla quale ha puntato tutto.
Due domande, due storie che si intrecciano e si condizionano. Due risposte che prima si mostrano e poi scompaiono, come se non fossero mai esistite. Due persone infinite, che stanno agli Antipodi e che faranno di tutto per vivere la vita che hanno sempre desiderato.

Anche questa trama mi intriga molto: dal titolo accattivante, alla storia di questi due personaggi, Marco e Luca, così diversi tra loro (agli antipodi, appunto). Sembra avvincente e coinvolgente nel modo giusto, non vi pare?
Sembra che Raffaele conosca molto bene le storie, soprattutto quelle a puntate, e stando alla recensione di Carla di Una banda di cefali questo libro sembra proprio una serie televisiva fatta molto bene, come quelle di Netflix.


Questo libro ha avuto un grandissimo successo, è stato finalista a tutti i maggiori premi di crime fiction, e questo ha consacrato Steve Hockensmith tra gli autori cult della narrativa contemporanea.

Nel Montana del 1893, Old e Big Red Amlingmeyer sono cowboy in cerca di fortuna. Old Red è silenzioso, intelligente, fanatico di Sherlock Holmes. Big Red ha una passione per alcool e donne ed è solo leggermente più piccolo di una casa.
Giunti al ranch "Dollaro Barrato" per qualche mese di lavoro, si imbattono nel cadavere dell'amministratore. Big Red prega suo fratello di non ficcare il naso nella vicenda ma, quando anche un loro compagno viene trovato con una pallottola in testa, Old Red decide di emulare il maestro Sherlock Holmes e risolvere il caso.
Tra cowboy, fuorilegge e tantissima sabbia, la ricerca del colpevole li condurrà in un vortice di omicidi da cui solo la capacità deduttiva del detective inglese potrà salvarli

Sicuramente una storia divertente, misteriosa e incalzante, ambientato in un epoca affascinante, che ormai è scomparsa per sempre e, in cui, non vengono ambientati tanti romanzi, diciamolo.
Se avete bisogno di qualche dettaglio in più, potete trovare la recensione nel blog di Nereia LibrAngolo Acuto, sono sicura che con il suo stile schietto e divertente lei saprà convincervi.

Mucho Mojo Club di Autori Vari

Chiudiamo il nostro tour del catalogo di CasaSirio, con la novità, l'ultima loro pubblicazione, che sembra promettere molto bene.

Gli autori di questa raccolta di racconti sono: Tim Willock, James Oswald, John Connoly, Joe Clifford, Gabino Iglesias, Peter Blauner, Les Edgerton, Greg Gifune, Dave Zeltserman, Christopher Cook e Jeremy Robert Johnson.
Una corposa squadra di scrittori che hanno dato vita, in queste pagine, a personaggi oscuri e terribili, ma allo stesso tempo estremamente umani. E la forza di questo libro sta proprio in questo, secondo me.

Prendete gli scrittori più cattivi del panorama internazionale. Fateli affacciare sull'orlo dell'abisso. Uniteli sotto la bandiera del Mojo di Joe Lansdale. Poi leggeteli, non ne potrete più fare a meno.
Sono ladri, detective e assassini. Sono prostitute e homeless. Sono il lato oscuro delle storie. Si muovono nel buio, ti tolgono il fiato e troppo spesso non te lo restituiscono. Sono tra noi. E sono pronti a colpire.

Ve lo devo dire, a me ha convinto solo leggendo la sinossi. È sicuramente un libro che si avvicina molto ai miei gusti e quindi credo proprio che sarà la mia prima lettura targata CasaSirio. Prima, però, è d'obbligo un'occhiata alla recensione che Diletta ha fatto nel suo blog Paper Moon.

Cosa ne pensate, allora, di questa Casa Editrice indipendente? E del suo catalogo?
Per farvi un'idea più precisa delle loro proposte editoriali naturalmente vi rimando a www.casasirio.com, sono sicura che troverete qualcosa di interessante, che fa al caso vostro.
Sappiate anche che CasaSirio vi regala dei racconti: vi basterà andare nel sito ed entrare nella sezione PendolariQR. Qui troverete dei piccoli racconti in formato eBook, che potrete scaricare gratuitamente e leggere in pochissimi minuti.
Cosa fate ancora qui? Andate subito sul sito e iniziate a leggere!!

venerdì 13 gennaio 2017

I NERD SALVERANNO IL MONDO di Fulvio Gatti

Ieri è uscito in libreria, per la collana "i jolly" di Las Vegas edizioni, il piccolo saggio di Fulvio Gatti "I nerd salveranno il mondo".
Sono più stupita di voi del fatto di essere per una volta sul pezzo, ma non avevo scuse per non esserlo, avendolo comprato in anteprima a dicembre mentre mi trovavo a Più Libri Più Liberi a Roma.

Fino a pochi anni fa i nerd erano individui che la maggioranza della gente riteneva un po' strani per via delle loro passioni spesso maniacali. Per questo e per la loro scarsa attitudine alla socializzazione - il web era ancora di là da venire - i nerd vivevano immersi nel loro mondo alternativo. Da qualche anno, invece, si è compiuta quella rivincita dei nerd ipotizzata in un vecchio film del 1984.
Oggi la cultura nerd è ovunque, ha contaminato l'immaginario collettivo fino a prenderne le redini e tutti possiamo dirci nerd. Sì, ma fino a che punto? E cos'ha reso possibile una simile rivoluzione?
Fulvio Gatti cerca di spiegarlo e trova quattro concause scatenanti: Star Wars, i film dei supereroi, The Big Bang Theory e Internet. È grazie ad essi se il nerdismo è stato sdoganato al punto di diventare la risposta a tutti i mali dell'industria dell'intrattenimento.
Ma con l'orgoglio del nerd della prima ora, lo stesso autore ipotizza e auspica di andare oltre, verso un nuovo inizio, magari in qualche altra galassia lontana lontana.

Ma chi sono i nerd?
Ai miei tempi (e non pensate che sia così vecchia, perché non lo sono!!) erano chiamati secchioni, un po' timidi e introversi, che parlavano una "lingua" tutta loro, fatta di battute e citazioni che capivano e facevano ridere solo loro, con una certa predisposizione per i primi computer e la tecnologia in generale (infatti molte mie conoscenze oggi sono degli ingegneri e soprattutto ingegneri informatici).
Le basi da cui partire sono queste, ma Fulvio Gatti amplia e caratterizza maggiormente ciò che oggi fa di una persona un nerd per antonomasia.
L'origine della nerditudine dell'autore risale a molto tempo fa, quando da bambino suo padre gli fece vedere per la prima volta, in una fredda giornata d'inverno, i primi film di Guerre Stellari. Da lì si susseguono altri film e serie TV sullo stesso tema, ma il nerd nasce molto prima, prima dell'arrivo di certi prodotti in televisione. Ha origini profonde nella letteratura: dal fantasy di Tolkien al terrore di Lovecraft, dalla fantascienza di Asimov alla Guida Galattica di Douglas Adams, passando per Edgar Rice Burroughs - padre di John Carter di Marte - per arrivare, in tempi più recenti, al Re incontrastato della narrativa horror Stephen King. Comprendendo anche tutto quel mondo fatto di fumetti, oggi chiamati "graphic novel" (che fa più figo), soprattutto di supereroi e, quindi, Marvel e DC Comics sopra a tutti. Questo è materiale indispensabile al nerd per diventare tale, e che conosce fin nei minimi particolari molto prima che questi personaggi facessero il salto cinematografico.
Da questo mondo fatto di parole e disegni, poi arriva la televisione e aggiunge serie TV storiche come Star Trek e Ai confini della realtà; film memorabili come Guerre Stellari, Ghostbusters e Ritorno al futuro; e tutta una serie di cartoni animati che riempivano i pomeriggi degli anni Ottanta e Novanta, da Holly e Benji ai Cavalieri dello Zodiaco, senza dimenticare le Tartarughe Ninja e Lupin III.

Tutto questo, molto più approfondito nel saggio mentre io ne ho dato solo un accenno, va a costituire quella che può essere identificata come cultura pop. Verso gli anni Duemila questa cultura fa un ulteriore salto grazie alla gigantesca macchina cinematografica di Hollywood, che porta sul grande schermo i supereroi Marvel e Dc Comics, rendendoli ancora più accattivanti e coinvolgenti con effetti speciali grandiosi e personaggi in CGI.
I film hollywoodiani permettono al grande pubblico di venire a conoscenza di questo mondo, che fino a poco prima era solo di nicchia, ma il carico da cento lo mette l'arrivo di internet e quindi la diffusione mondiale e l'accesso immediato di queste storie, coinvolgendo una grandissima fetta di pubblico, di età molto varia.
Negli ultimi anni c'è una sorta di contributo alla cultura pop, che arriva di nuovo dalla televisione, con un aumento esponenziale di serie TV sempre più accurate e sempre più nerd (con The Big Bang Theory in primis).

Grazie a questa incredibile accessibilità della cultura pop, in molti oggi si definiscono nerd, anche solo perché sono spettatori ossessionati da uno dei prodotti sopra citati. Ma Fulvio Gatti, da vero nerd della prima ora, dice una cosa molto importante secondo me. Per definirsi veramente nerd, tutta questa cultura fatta di fumetti, libri, cartoni animati, serie Tv e film deve averti colpito quando eri piccolo. Solo il fatto di essere cresciuto con tutto questo mondo, averlo esplorato nei più intimi particolari e averlo fatto tuo, prima di tutti gli altri, e averlo fatto diventare una sorta di stile di vita, ti fa rientrare nell'olimpo dei "veri" nerd.
Ed è questo che sta alla base, secondo me, di ciò che è nerd e ciò che non lo è. È un percorso di crescita, di evoluzione, personale e concettuale. Aver vissuto un periodo intero della propria vita (che per molti non è ancora finito e continua ad evolversi con altre cose) in compagnia di personaggi e storie che ti hanno toccato nel profondo e che faranno per sempre parte di te.

Potrebbe sembrare un saggi "sui nerd per nerd", ma io non la vedo così. Io ho rivisto, sentito e riconosciuto moltissime cose della mia generazione. Essendo stata una ragazzina a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta (come del resto lo è stato Fulvio Gatti), leggendo questo libricino mi sono ritrovata a rivivere quel periodo temporale, rendendomi conto di conoscere abbastanza bene gli argomenti trattati dall'autore, perché li avevo vissuti anch'io. Non tutti ovviamente, a volte Gatti parla di cose un po' troppo di nicchia per me, che se non le conosci fatichi a mantenere il filo del discorso, ma la maggior parte le ho riconosciute come parte del mio vissuto personale.
Per questo credo che questo saggio sia rivolto a una determinata generazione, di cui faccio parte a pieno titolo, che può comprenderlo meglio di quanto possa fare chi non ha vissuto con noi questo periodo. La generazione del boom economico; quella che ha visto la nascita del computer, di internet e del cellulare; la generazione che aveva più tempo e voglia, rispetto ai nostri genitori e nonni, per appassionarsi a qualcosa che era solo apparentemente superficiale.
La generazione che ha contribuito a far crescere ed espandere la cultura pop in tutto il mondo e che a quanto pare oggi ne raccoglie i frutti, perché il numero dei nerd è sempre in crescita, sono sempre più popolari e secondo il punto di vista di questo saggio sono anche quelli che potrebbero salvare il mondo (probabilmente da sé stesso e non da un'invasione aliena, o che altro).

Il fatto di salvare il mondo può essere visto da due punti di vista. Il primo, perché nella maggior parte delle storie ideate, dagli anni Cinquanta a oggi, raccontano sempre di un cattivo che alla fine viene sconfitto dallo scienziato di turno, a volte emarginato, che si riscatta e salva il mondo all'ultimo minuto inventando una macchina speciale o affrontando di persona il cattivo forte delle sue conoscenze e capacità che non tutti possiedono. Un vero e proprio nerd.
Dall'altro canto, invece, la mia generazione e quelle future hanno una grande "responsabilità". Avendo acquisito un grande bagaglio culturale, grazie appunto ai fumetti ai libri alla televisione e al cinema, hanno l'obbligo morale di condividere e far crescere questa cultura pop un po' bistrattata (soprattutto in Italia), perché possa in futuro essere considerata vera e propria cultura generale.
Soprattutto perché la cultura pop ha molti messaggi positivi e importanti al suo interno, messaggi che aiuterebbero a cambiare di molto la mentalità generale, facendola diventare più tollerante, aperta e rispettosa verso gli altri; contribuendo così a salvare il mondo nel vero senso della parola.

Mi è piaciuto molto l'escamotage del dialogo con un'entità aliena, che Fulvio Gatti utilizza all'inizio di ogni capitolo per introdurre l'argomento che verrà trattato dopo. L'ho trovato divertente e leggero, ma al tempo stesso funzionale per lo svolgimento del saggio stesso.
La scrittura dell'autore è chiara e semplice ed espone una perfetta parabola di come si sia sviluppata la cultura pop, da dove e da chi è partita fino ad arrivare al dominio più o meno pubblico grazie soprattutto a internet.
Sicuramente questo piccolo saggio è molto più apprezzato da un vero nerd, piuttosto che da una persona comune, perché grazie al suo bagaglio culturale capirebbe appieno tutte le citazioni, anche quelle più di nicchia. Ma io me lo sono goduto interamente, forse per aver riconosciuto all'interno molto della mia generazione, molto materiale della mia infanzia e adolecenza (o forse sono un po' nerd anch'io).

martedì 10 gennaio 2017

BUONI PROPOSITI 2017

Molti bookblogger che seguo, a fine 2016 hanno ricapitolato le migliori letture dell'anno (alcuni anche le peggiori). Io non amo particolarmente guardare al passato, ripensare ad un anno appena trascorso, quando questo non è stato dei migliori, dove non ho raggiunto gli obiettivi che desideravo (letture comprese). Quindi mi sforzo di guardare avanti, verso quello che deve ancora arrivare, sperando che sia migliore e decidere altri traguardi da raggiungere.

Me lo sento, il 2017 sarà un anno di svolta, di cambiamenti e stravolgimenti a livello personale e quindi i cambiamenti voglio applicarli anche al blog.
Non temete, niente di drastico, perché la cosa mi mette un po' di ansia, un po' come il tempo che passa. Quindi cambiamenti sì, ma a piccole dosi, leggeri, giusto per vedere le cose da una nuova prospettiva e capire se mi piacciono.
Però quest'anno il mio blog compirà cinque anni (a breve) ed è arrivato il momento di inserire qualcosa di nuovo, qualche piccola rubrica e altri progetti a cui ho pensato nell'ultimo periodo e di cui vi voglio avvisare in anticipo e rendervi partecipi. Naturalmente, come tutti i buoni propositi fatti da me bisogna prenderli con le pinze, perché sapete che non sono costante con queste cose, soprattutto con le scadenze, e il fare progetti a lungo termine non è il mio forte. Ma ce la metterò tutta, promesso.

Ecco l'elenco delle rubriche che troverete nel blog da quest'anno, con tanto di titolo e piccola descrizione per farvi capire un po' di cosa tratteranno:

  • Fingerpost: indicazioni per... Mi ha sempre affascinato conoscere chi sta dietro ai romanzi che ho letto e che leggerò in futuro. Quindi raccoglierò le biografie di alcuni dei più grandi autori e autrici della storia e anche altri libri inerenti alla loro vita, ai loro scritti e alcune curiosità. Insomma quello che riuscirò a mettere insieme. E riverserò tutto in un post dedicato, in cui vi parlerò un po' di loro, inserendo le informazioni raccolte e anche un elenco delle loro opere (con eventuale commento). Visto che la mole di materiale che cerco di accumulare per ogni scrittore è considerevole - e tenendo conto che ho anche altro da fare, oltre che rimanere chiusa in casa a leggere, purtroppo - ho pensato che questa rubrica potrebbe essere a scadenza quadrimestrale e partirà già dal mese prossimo, in modo da fare tre appuntamenti all'anno (e ho già deciso di chi vi parlerò nel 2017... un aiutino: sono tutte e tre donne, grandi scrittrici classiche).
  • Romanzi a puntate. Molti autori del passato, prima di pubblicare i loro romanzi in grossi libri pieni di pagine, li pubblicavano a puntate nei quotidiani dell'epoca. Oggi è la televisione ad avere un ruolo centrale nella nostra vita (almeno nella mia), e si possono trovare numerose trasposizioni di romanzi famosi sotto forma di film, serie TV e anche mini-serie sempre per la televisione. Voglio concentrarmi proprio su quest'ultimo genere, le serie, per parlarvi di alcuni romanzi che meritano, facendo un piccolo paragone con la loro versione televisiva. La rubrica avrà scadenza mensile, probabilmente ogni penultimo martedì del mese, e anche questa vedrà la luce a partire da febbraio. Come già detto, qui si parlerà principalmente di mini-serie per la TV, ma se siete interessati invece al paragone libro/film vi rimando alla rubrica che tengo per Eclettica - la voce dei blogger, che tratta proprio di questo.
  • I migliori 3 Una rubrica estiva, per tutto luglio e agosto almeno una puntata a settimana, in modo da non mettere in pausa il blog, ma di dare più respiro a lui e a me, per potermi concentrare sulle letture che riprenderò a recensire da settembre in poi. Ogni post riproporrà tre miei articoli scritti durante gli anni, accomunati da un argomento specifico o genere, ad esempio: "i migliori 3 libri gialli", "i migliori 3 romanzi brevi", "i migliori 3 libri femministi", "i migliori 3 romanzi inglesi"... Insomma, avete capito.
  • Poi ci saranno i mesi o periodi dedicati. Sceglierò alcuni mesi in cui vi parlerò principalmente di un dato argomento e tutti i libri recensiti in quel periodo avranno lo stesso tema. Per esempio, per ora ho deciso di dedicare gran parte di marzo alle letture sul femminismo e la parità in generale, dato che questo mese ospita proprio la festa della donna (8 marzo); mentre ottobre sarà dedicato interamente ai libri horror (con fantasmi, mostri, presenze, zombie, vampiri e tutto ciò che riuscirò ad affrontare) per prepararci insieme ad Halloween, e anche per esorcizzare la mia incredibile paura per questo genere letterario. Statemi vicini, perché sarà un mese difficile per me.

In aggiunta a tutte queste novità c'è anche il nuovo progetto portato avanti con le Book Bloggers Blabbering, in cui cercheremo di dare più visibilità alle piccole e medie Case Editrici lungo tutto questo 2017, dedicando ad ognuna di loro un intero mese di interviste e recensioni. Per non perdervi nulla vi consiglio di seguirci nella pagina Facebook, dove raccoglieremo tutti gli articoli.
E poi, c'è sempre la #MaratonaShakespeariana che continua anche quest'anno con un opera del Bardo ogni mese. Non sono sicura di riuscire a seguirla fedelmente come nel 2016, ma qualche opera ogni tanto la leggerò e ve ne parlerò qui nel blog.

Gli appuntamenti quest'anno sono tanti, secondo me interessanti e un po' originali, e spero tanto che vi piaceranno.
Ho anche altre idee, ma per una questione di gestione dei tempi credo che le posticiperò. Intanto vediamo se riuscirò a mantenere tutti questi buoni propositi per l'anno nuovo. Incrociamo le dita.
Non vedo l'ora di partire e sapere le vostre opinioni.
Quindi io mi metto all'opera e torno a prendere appunti sul mio quadernetto!!

A presto.
Dany